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Correlazioni in Medicina



Anticoagulanti orali diretti sembrano sicuri per prevenire il tromboembolismo venoso correlato con il cancro


I dati di una meta-analisi condotta in Italia hanno mostrato che gli anticoagulanti orali diretti possono essere sicuri ed efficaci come gli anticoagulanti convenzionali nella prevenzione del tromboembolismo venoso nei pazienti con cancro.

I pazienti oncologici presentano una probabilità 4-7 volte maggiore di sviluppare tromboembolismo venoso rispetto ai soggetti non-affetti da cancro.
Tuttavia, poiché il tumore causa complicanze emorragiche, il rischio di recidiva di tromboembolismo venoso durante il trattamento anticoagulante è particolarmente alto tra i pazienti con neoplasie.

Ricercatori dell’Università di Perugia hanno eseguito una meta-analisi per confrontare la sicurezza e l'efficacia dei nuovi farmaci anticoagulanti orali anti-Xa e anti-IIa versus il trattamento standard ( Eparina a basso peso molecolare seguita da antagonisti della vitamina K ) nei pazienti con tromboembolismo venoso e cancro.

Sono stati selezionati sei studi per la meta-analisi. Tutti gli studi erano randomizzati e controllati, di fase 2 o 3, che hanno messo a confronto anticoagulanti orali diretti con antagonisti della vitamina K nei pazienti con tromboembolismo venoso.

I sei studi per un totale di 1.132 pazienti hanno riguardato i seguenti anticoagulanti diretti: due con Dabigatran ( Pradaxa ), due con Rivaroxaban ( Xarelto), uno con Edoxaban ( Lixiana ) e uno con Apixaban ( Eliquis ).

I risultati hanno mostrato che i pazienti con cancro avevano una minore probabilità di sperimentare recidiva di tromboembolismo venoso se trattati con anticoagulanti orali diretti rispetto al trattamento convenzionale ( 3.9% vs 6%; odds ratio, OR=0.63; 95% CI, 0.37-1.1 ).

Il sanguinamento maggiore è risultato anche più basso tra quelli trattati con anticoagulanti orali diretti ( 3.2% vs 4.2%; OR=0.77; 95% CI, 0.41-1.44 ).

Anche se la meta-analisi ha incluso studi di diversi anticoagulanti orali diretti, non aveva come obiettivo quello di mostrare le differenze tra i farmaci.
Quando sono stati analizzati i risultati di tromboembolismo recidivante o sanguinamento clinicamente rilevante, non è emersa alcuna indicazione di eterogeneità, suggerendo che l'efficacia e la sicurezza erano simili e coerenti indipendentemente dal farmaco utilizzato. ( Xagena2015 )

Fonte: Chest, 2015

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